Ed era anche fiero di quello che mi aveva comprato !!!! Ricordo che arrivò a casa contento come un bimbo ,con quegl'occhi neri che brillavano ,eran neri come la pece ma quando erano felici accecavano come la luce del sole ; era un sacchettone grosso almeno come me , o forse era normale solo che io ero piccina . Quando la mia mamma lo aprì e tirò fuori la roba........un era proprio felice......
All'epoca avevo sei anni e dentro c'era un piumino con base marroncina e dei disegni geometrici blu , visibilmente da maschio , la misura sarà stato un 10 anni , e una cartella di finta pelle verde salvia , la classica cartella con i due lacci che vanno sulle spalle e la chiusura con le due mollettine da spingere dentro i passanti , insomma come quelle di una volta ; mi ricordo che nella parte alta ,che era poi la battola che si apriva ,c'era la sagoma di un elicottero , cucita ,sempre di un verde marcio.....sempre oggettivamente da maschio!
La mia mamma mi guardò e io ricambiai lo sguardo e non dissi nulla ,che dovevo dì ? Che mi faceva caà ? Ci sarebbe rimasto male ,tanto a me de' vestiti un me ne fregava nulla ero sempre in mutande ; comunque quell sarebbero stati :il mio giacchetto e la mia cartella . Dopo pochi giorni iniziava il mio primo giorno di scuola ed ero terrorizzata , figuriamoci cosa me ne importava a me della cartella!
Arrivò il giorno fatidico,mi misi quella specie di piumino e presi la cartella ,sembravo la figliola di Charlot ,il giacchetto m'arrivava a'ginocchi tant'era grande e alle maniche la mi mamma mi ci fece 3 o 4 riule ,la cartella un s'affrontava ,un po' come me che ero bruttina ,piccina e nera.
Mi pareva d'andà in guerra ,tutti i bimbi erano ben vestiti e io parevo un'insaccato ,con quel giacchettone immenso che m'impediva anche i movimenti ,eran tutti felici ,a me mi giravano già le palle con quella cartella di merda , mentre tutti c'avevano gli zainetti ; ma che gl'era venuto in mente a mi pà di comprammi tutta quella roba da maschio lì ! Già mi chiamavo co'un nome da maschio ,già un ero battezzata , già un conoscevo nessuno e mi toccava spiegà che il mi nome me l'avevano dato perché il cane del vicino della mi mamma si chiamava così e a lei era piaciuto tanto e poi amava i libri di Dostoievski ,che sapevano una sega i mi compagni di scuola chie era Dostoievski , che un ero cieca perchè non m'avevano battezzata e ero uguale a loro ,avevo già le palle piene prima di comincià !
Quando ripenso a mi Pà penso a quel giacchetto marrone e ancora oggi un mi capacito di come abbia fatto a trovarlo anche solo acquistabile....e po' guai a dirgli qualcosa che era permaloso da morì ! Però mi Pà aveva gli occhi belli.
Certe volte il sabato mi portava a scuola lui ,e era bello perché mi comprava due focacce,una per me e una per i mi compagni che per tutta la settimana mi avevano dato un pezzittino di qualcosa , sì perchè la mi mamma era contraria alla merenda a scuola e allora non me la dava ; va bè , aveva anche ragione , mi mangiavo un pacco di marie inzuppate nel latte appena alzata !!! Sapete cosa? Erano complici più che altro mi pà e mi mà !.... Uno diceva una cosa quell'altro faceva l'opposto ; io un ci capivo mai una sega.
Secondo me mi Pà faceva così perché era il suo modo di dirmi che mi voleva bene,anche se poi è stata la persona che m'ha deluso di più al mondo e quando ti delude un babbo è dura riuscire a fidarsi di un altro uomo , m'ha sempre comprato tutto ma alla fine un m'ha mai dato nulla , a partì da un complimento,o un...BRAVA! E alla fine passi la vita a cercare quel "BRAVA!" che un t'ha mai detto ,e pensi che gli altri ti vedano esattamente come ti vedeva lui ,sempre da migliorare............