La Festa di Carnevale

21 August 2023

La mia nonna faceva la sarta e mi fece un vestito da fata , un era bello, di più, tutto gale e tulle , azzurro, la gonna aveva tutte le balze in tulle, ogni balza aveva delle rifiniture in argento.

Come mi garbava quel vestito!


In quel periodo ero sempre convinta di essere magica, quando lo indossavo un ce n’era per nessuno, facevo di quelle magie nella mia testa, roba da matti . Lo fece anche alla mia amica Tania, lei però lo volle rosa.


Arriva il giorno della festina di carnevale a scuola, e io che faccio?


In classe mia c’erano diverse situazioni economicamente difficili, così mi raccontò la mia mamma, perché sapevo una sega io chi aveva i soldi e chi no, fra bimbetti si giocava, un ci si contava i soldi, almeno in classe mia funzionava così, anche perché la mia maestra c’aveva insegnato l’uguaglianza, ci fece fare la cooperativa per gli acquisti del materiale scolastico, ma questa è un’altra storia.

Tornando alla festina, quindi, decido che il mio vestito da fata era troppo bello, e per non far sentire qualcuno a disagio, visto che nella mia testa avere un vestito così oltre a significare che ero magica, poteva  far pensare anche che fossi ricca,  quella mattina,  per non metterli a disagio arrivando con un vestito sfarzoso, decisi di mettermi il pigiama di mì pà, che era alto 1,90 cm , io sarò stata giusto 1 mt e 30,  già lì,  vi potete immaginà.... poi era un pigiama di quelli brutti, color beige, di quelli co' rombi stampati sul sopra e il sotto tinta unita, sintetico, vecchio e aveva fatto anche le palline nelle zone di struscio.

La mi mamma mi fa :

- “Oh Sà , Il vestito è bello , te l'ha cucito la nonna , un'è che l'hai comprato chissà dove, saranno tutti vestiti a modino, te invece col pigiama del tu babbo, ma sei sicura?????  Mah, fa come ti pare, tanto ci fai uguale!"

Io non avrei mai voluto che qualcuno si sentisse a disagio per colpa mia, e pensai ,sapendo le situazioni:  "almeno chi non potrà comprarsi un vestito, non sarà il solo ad avere un vestito di merda!”.


Conclusione:  ero l'unica vestita di MERDA!

Eran tutti co' vestiti bellissimi, chi da Cowboy, chi da dottore, chi da uomo ragno,  io sembravo una sfollata , con quel pillacchero  color merda addosso, lungo all'infinito con tutte le rovesce a gambe e braccia, largo bracalone, tornai a casa incazzata  da morì, certo anche mi Ma a fammi uscì così!

Son passati trentacinque anni  , ma mi ricordo perfettamente il mio stato d’animo. Parevo vestita da Stronzo.


Adesso so' cosa significa sentirsi a disagio e continuo a pensare che mai vorrei che qualcuno ci si sentisse per colpa mia, ma a dirla tutta nemmeno io mi ci voglio sentire, sarà per quello che giro con i cambi armadio in macchina?

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