Quello Che Mi Resta

21 January 2014

Io odoro , odoro tutto !

Quand'ero bimbetta mi garbava andà nelle librerie a odorà le enciclopedie , erano lisce e sapevan di buono , non è facile spiegre gli odori, ce ne son certi che un somiglino a nulla di concreto .

Come ve lo spiego l'odore che ho sentito quando un pomeriggio di novembre di  più di vent'anni fa baciavo il ragazzo che all'epoca mi sembrò essere il primo amore?

Io quel giorno lì ho sentito un odore che io dicevo "come di..........clorofilla" , che po' , so una sega io di che sa la clorofilla ,ma mi venne in mente che sapeva di quello ed è rimasto così per vent'anni ,un lo so spiegà nenanche ora che odore era , fatto stà che ogni persona insieme ad un altra ha un odore che è fatto di quei due odori messi insieme , e noi , si sapeva di clorofilla.
Il primo ricordo che ho da quando sono , è…….una coperta fatta all’uncinetto a quadri colorati e uno sculaccione di mi pà…dicono che era tutta la notte che dicevo a raffica “voglio andà a casa mia!” e avevo poco più di un anno , eravamo a Venezia dalla mia zia ; mia mamma dice che è impossibile me lo ricordi , ma non ho neanche una foto di quel giorno e io il mio culo su quella coperta me lo ricordo bene alla faccia di chi ritiene che i ricordi partano dall’età di due anni. Da lì esisto! La mia vita , per quanto mi riguarda , ,   , ,parte da quel ricordo , prima…bhè prima potevo essere chiunque.


La mia mente salta in Sicilia,c’è una finestra che parte dal solaio,è sempre aperta,la stanza non è illuminata c’è solo la luce che entra da quella finestra,ha la ringhiera e ci sono tutte le scarpe in fila, poi è notte e siamo in 6 su una cinquecento ,io sono in braccio a Biolle e puzzo di “frescume” sì perché il sangue sa di frescume ,mi avevano investita e con il freno della vespa mi avevano rotto la testa e perdevo sangue,tanto, ce l’avevo su tutto il viso,avevo 2 anni e la stanza del pronto soccorso era enorme,vuota con un tavolo di metallo e loro mi davano i punti ,io mi ricordo solo il faro puntato sulla mia testa ,nient’altro ,da lì invece , forse , inizio a ricordare gli odori , perché quell’odore del sangue non te lo puoi dimenticare è caldo e puzza , l’ho risentito uguale uguale a 19 anni , ma questa è un’altra storia e viene dopo.

 

Della vacanza in Sicilia,ho tanti spezzoni ,i punti in testa dovevo tenerli una decina di giorni e non dovevo stare al sole….ecco fatto , la mi mamma dopo una settimana scarsa mi leva i punti all’ombra di uno scoglio di Trapani…
Fu una bella vacanza la nostra,si stava in casa dei parenti della Beppa,e la finestra che io vedo nei miei ricordi, mi ha spiegato mia mamma, era quella della camera.    Mi ha raccontato che si mangiava con la cartai genica sulla tavola , eravamo in tanti forse 11 o 12 , noi bimbi da quella finestra si guardava l’omino del miccetto che passava a vendere della roba , ma non mi ricordo cosa esattamente , però passava tutti i giorni e c’aveva un miccio con du ceste su’fianchi. S’andò là col treno ; un viaggio infinito ,si dormì nei corridoi co’ sacchi a pelo.
Ho avuto un infanzia bellissima io,le vacanze erano in tenda o con la roulotte ,e se un ci s’avevano ci s’ammucchiava a casa di questo o di quello,eravamo in tanti noi . La mia mamma è ancora così : ”è bello se siamo in tanti”.

Viaggiavamo tanto noi,avevamo la roulotte,una volta s’andò anche in Puglia sul Gargano; li conobbi un bimbo che si chiamava Giuseppe , avrò avuto 5 anni, il nome Giuseppe non mi ha mai fatto impazzire ,ha sempre avuto un sapore di “pitto” ,i pitti da noi sono quelli “santi ,per bene ,a modino”,non ricordo molto di lui ,solo che quando andavo via lui correva dietro alla mia roulotte e io da dentro lo guardavo : piangeva e mi salutava,è un ricordo triste,vedevo quel bimbino solo ,in quello che mi pareva uno stradone sterrato tutto polveroso, perché noi passando avevamo alzato la polvere,e lui morettino in costume che mi rincorreva e fra le lacrime faceva ciao ciao con la manina. Oggi se penso ad un addio penso a quello ,quello era un addio e ancora non lo sapevo.

Sacha R.        



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